Startup Creator

CONCETTI BASE, ESSENZIALI 
ma che a volte sfuggono in enfasi di creazione:

 

Avviare una startup è un processo complesso che coinvolge diverse fasi. Sebbene ogni startup segua un percorso unico, esistono modelli comuni che caratterizzano le fasi di vita di una startup di successo. Ogni startup si trova di fronte a sfide e opportunità uniche, ma comprendere le fasi generali della vita di un’azienda innovativa può aiutare gli imprenditori a prepararsi in modo più efficace per la crescita e il successo. Dall’idea iniziale alla realizzazione di un lancio di successo sul mercato o a un’uscita di scena, le fasi di vita di una startup offrono preziose lezioni. In questo articolo esploreremo l’intero ciclo di vita di una startup, dall’ideazione e pianificazione, fino alla crescita e oltre. Saranno esaminati i comuni ostacoli e le opportunità che si presentano in ogni fase, insieme a suggerimenti pratici per i fondatori e gli altri stakeholder sulla ricerca di finanziamenti, la gestione delle aspettative e l’affrontare al meglio le sfide legate al lancio e alla gestione di una startup.

  • Creare qualcosa di nuovo in qualsiasi settore che risolva problematiche o soddisfi un bisogno o Migliorare qualcosa di gia’ esistente
  • Non sei una STARTUP fin quando non hai creato un piano di FATTIBILITA’
  • Qualsiasi sia l’dea deve esser creata in ottica di proiezioni e avanzamenti scalabili
  • Tenere sempre  in mindset che ⁠Tutte le startup ad un certo punto hanno un momento di down o di stasi
  • ⁠Non affermare di aver creato un team prima di averne uno 
  • La valutazione non è uguale al successo o alla probabilità di successo.
  • Le startup possono risolvere bene solo un problema per volta in un determinato momento.
  • Ignorate i vostri concorrenti, è più probabile che moriate per suicidio che per omicidio.

CICLO VITA
DI UNA STARTUP

Fase 1 - Pre-seed e bootstrap

Questa fase rappresenta l’inizio del percorso di una startup, in cui il fondatore intraprende il viaggio verso la realizzazione della propria azienda. L’obiettivo primario di questa fase è quello di convalidare l’idea imprenditoriale. È il momento in cui si testa il mercato, si individuano i primi clienti, si sviluppano strategie di vendita e un efficace piano di marketing, e si traccia una roadmap per il prodotto. Tutto parte dalla validazione dell’idea stessa. Se l’idea si dimostra valida, si procede con il lancio del primo prototipo. In caso contrario, è necessario rivedere l’idea o persino abbandonarla fino a quando non suscita un reale interesse sul mercato. Come si può valutare il potenziale di mercato di un’idea innovativa? Semplice: se si registrano vendite, la startup ha il potenziale di crescere e merita di essere sostenuta finanziariamente. In caso contrario, è necessario apportare modifiche. Durante questa fase, la principale preoccupazione del fondatore è reperire i finanziamenti necessari per lo sviluppo del progetto.

Fase 2 - Sfiorando la Morte

Sfiorando la Morte: Un fenomeno cruciale che ogni aspirante imprenditore deve conoscere è la cosiddetta Sfiorando la Morte”. Questo termine descrive il periodo critico nella vita di una startup in cui l’azienda ha iniziato a sostenere spese, ma non ha ancora generato entrate. La curva della valle della morte rappresenta il flusso di cassa negativo della startup quando viene tracciato su un grafico. Durante questo periodo, l’azienda esaurisce il capitale iniziale fornito dagli azionisti o dai fondatori. Come si può evitare? Evitando, nelle prime fasi della vita della startup, qualsiasi spesa non direttamente collegata al marketing e alle vendite. Ciò significa nessuna assunzione, nessun ufficio, nessun acquisto, nessuna trasferta, nessuna segretaria, nessuna caratteristica fantastica del prodotto. In pratica, è assolutamente vietato sostenere qualsiasi spesa che non abbia come obiettivo la convalida dell’idea, la creazione di un MVP (Minimum Viable Product), la ricerca di potenziali clienti e la vendita dei primi prodotti. Questo fino a quando non si raggiunge il primo livello di finanziamento.

Fase 3 - Piantare i Semi

La fase di Seed rappresenta il secondo passo nel percorso di crescita di una startup. Durante questa fase, l’obiettivo principale è quello di stabilire una solida base per l’idea imprenditoriale in modo da entrare con successo nel mercato di riferimento. In pratica, il “seme” è stato piantato e la startup ha creato qualcosa di tangibile che, se curato e sviluppato, si trasformerà in un’azienda. Durante questa fase, la startup inizia a sviluppare prodotti o prototipi, a condurre ricerche di mercato e a creare un business plan vincente per convalidare il modello di business. Il fondatore deve valutare se il prodotto soddisfa l’interesse di un segmento di mercato, se ci sono margini di profitto e supporto per andare avanti in modo indipendente. Tipicamente, è in questa fase che arriva il primo finanziamento (Seed), che consente alla startup di stabilirsi e formare un team con l’inserimento di figure strategiche nei ruoli di marketing, comunicazione e commerciale. Gli obiettivi dei fondatori in questa fase includono la creazione di un Minimum Viable Product per acquisire i primi clienti e raccogliere i loro feedback iniziali, nonché il perfezionamento del modello di business per garantire la sostenibilità del progetto e generare profitti. Strumenti come il Business Model Canvas sono utili per strutturare un business plan solido. Durante la fase di Seed, i primi finanziatori entrano in gioco, tra cui business angels o angel investor, banche e crowdfunding. Inoltre, gli acceleratori di startup forniscono supporto agli imprenditori in fase di avvio, aiutandoli a trovare nuovi clienti, finanziare i loro progetti e sviluppare le loro idee. A questo punto, la startup è pronta per entrare nel mercato e prepararsi a passare alla fase successiva.

Fase4 Iniziazione e pre-op.

L’Early Stage (ES) di una startup è una fase particolarmente critica in quanto molte startup falliscono proprio in questo periodo. Sebbene l’attività abbia registrato una crescita, acquisito nuovi clienti e generato profitti, è necessario iniziare a farsi conoscere per poter trovare gli investitori necessari a finanziare lo sviluppo futuro. Inoltre, è fondamentale ottenere feedback dal mercato al fine di definire e valutare il product-market fit, ovvero comprendere in che misura il prodotto soddisfi le esigenze del mercato. Tra le cause più comuni di fallimento vi è la possibilità che il prodotto non riesca a rispondere adeguatamente alle esigenze e ai desideri delle persone. Potrebbe risolvere alcuni problemi, ma non tutti, oppure potrebbe essere adatto solo a determinati utenti e non ad altri. Nel peggiore dei casi, il prodotto potrebbe non interessare a nessuno, configurando il cosiddetto “No Market Need”, responsabile del fallimento del 42% delle startup.

Fase5 CREASCITA INIZIALE

La startup entra in una fase di crescita consolidata, con il prodotto o servizio definito e in linea con la domanda di mercato. Il piano di marketing e il posizionamento strategico sono chiari, le vendite aumentano e l’azienda deve prepararsi a espandersi, crescere e scalare. È necessario investire nell’espansione del team, nella visibilità e nell’efficacia del reparto commerciale, avviare le vendite in modo professionale, rafforzare l’infrastruttura tecnologica e condurre campagne di marketing. A questo punto, sono necessarie ulteriori risorse per gestire un numero sempre maggiore di clienti. Durante questa fase, è comune che i venture capital intervengano con round di finanziamento di diversa entità e rischio. Il round di Serie A è tipico delle prime fasi dell’attività e generalmente comporta un finanziamento tra i 10 e i 20 milioni di dollari (in Italia, le cifre sono inferiori e variano tra 500.000 e 5 milioni di euro). Gli investitori che partecipano a questo round prediligono il maggior rischio-rendimento, poiché la probabilità di fallimento della startup è ancora elevata. Il round di Serie B mira a portare l’azienda oltre la fase di sviluppo, con un capitale medio stimato raccolto di circa 33 milioni di dollari (un terzo in Italia). In questa fase, l’azienda ha già sviluppato una base significativa di utenti e dimostrato la sua prontezza a crescere su scala più ampia, riducendo il rischio di fallimento e attirando un maggior numero di investitori meno inclini al rischio.

Fase5 CREASCITA INIZIALE

La startup entra in una fase di crescita consolidata, con il prodotto o servizio definito e in linea con la domanda di mercato. Il piano di marketing e il posizionamento strategico sono chiari, le vendite aumentano e l’azienda deve prepararsi a espandersi, crescere e scalare. È necessario investire nell’espansione del team, nella visibilità e nell’efficacia del reparto commerciale, avviare le vendite in modo professionale, rafforzare l’infrastruttura tecnologica e condurre campagne di marketing. A questo punto, sono necessarie ulteriori risorse per gestire un numero sempre maggiore di clienti. Durante questa fase, è comune che i venture capital intervengano con round di finanziamento di diversa entità e rischio. Il round di Serie A è tipico delle prime fasi dell’attività e generalmente comporta un finanziamento tra i 10 e i 20 milioni di dollari (in Italia, le cifre sono inferiori e variano tra 500.000 e 5 milioni di euro). Gli investitori che partecipano a questo round prediligono il maggior rischio-rendimento, poiché la probabilità di fallimento della startup è ancora elevata. Il round di Serie B mira a portare l’azienda oltre la fase di sviluppo, con un capitale medio stimato raccolto di circa 33 milioni di dollari (un terzo in Italia). In questa fase, l’azienda ha già sviluppato una base significativa di utenti e dimostrato la sua prontezza a crescere su scala più ampia, riducendo il rischio di fallimento e attirando un maggior numero di investitori meno inclini al rischio.

Fase6 CREASCITA PERCETTIVA

Se una startup raggiunge questa fase avanzata, significa che è giunta a maturità e che le sue prospettive di sopravvivenza sono molto elevate, simili a quelle di un’azienda consolidata. Le entrate aumentano in modo significativo, il fatturato cresce in modo esponenziale e le operazioni si stabilizzano. È il momento di massimizzare il valore della startup in vista di un’exit o di un’IPO. Durante questa fase, si verificano tipicamente round di finanziamento di tipo C e successivi. Le aziende che raggiungono il round di finanziamento C hanno già ottenuto un notevole successo e mirano a raggiungere obiettivi ambiziosi. Cercheranno finanziamenti aggiuntivi per sviluppare nuovi prodotti, espandersi in nuovi mercati o acquisire altre aziende. Gli investitori del round C sono particolarmente interessati alla scalabilità dell’azienda e puntano a una crescita rapida e di successo. Solitamente, una startup concluderà il suo percorso di finanziamento esterno con la Serie C. Tuttavia, alcune aziende possono proseguire con la Serie D e persino con cicli di finanziamento della Serie E, proiettandosi verso una crescita su scala globale. Auguro a te e alla tua startup tutto il successo possibile, anche se al momento questi scenari non sono ancora da prendere in considerazione.

Fase7 EXIT?

In genere: La exit è l’obiettivo dichiarato di tutti i soggetti che investono in startup: si realizza nel momento in cui soci fondatori e investitori vendono le quote della società in loro possesso al fine di realizzare un guadagno.

concetti base su cui basare un’exit:

1. Studiare il processo di Exit e definire una strategia di exit

2. Ottimizzare il valore del business

3. Allineare gli interessi degli azionisti

4. Avere un approccio flessibile durante le trattative

5. Scegliere i giusti investitori