GROWTH HACKING

CIO' CHE IL MARKETING E' SEMPRE STATO ED E' TORNATO AD ESSERE.

 è tutta questione di mindset
Il growth hacking è una disciplina che si occupa di accelerare la crescita di un’azienda attraverso l’utilizzo di strategie e tecniche innovative. 
Negli ultimi anni, il growth hacking ha acquisito una grande popolarità, soprattutto tra le startup.

Tuttavia, c’è un grande equivoco che circonda questa disciplina.
Molti pensano che il growth hacking sia semplicemente un insieme di tecniche e strumenti che possono essere applicate a qualsiasi azienda, indipendentemente dal suo settore o dalle sue dimensioni. Questa visione è sbagliata.
Il growth hacking non è una formula magica, ma piuttosto un approccio mentale che deve essere adottato da tutta l’azienda.

Si basa su alcuni principi fondamentali, tra cui:

  • L’attenzione ai dati: il growth hacker deve essere in grado di raccogliere e analizzare i dati per capire come i clienti interagiscono con il prodotto o servizio dell’azienda.
  • L’orientamento al test: il growth hacker deve essere disposto a sperimentare nuove idee e strategie per trovare quelle che funzionano meglio.
  • La focalizzazione sulla crescita: il growth hacker deve avere come obiettivo principale quello di far crescere l’azienda.

I PUNTI 5 FONDAMENTALI

primo.

Il growth hacking è un approccio data-driven, ossia guidato dai dati. Tuttavia, questo termine è stato spesso utilizzato in modo improprio. Essere davvero orientati ai dati non è semplice, in quanto richiede tre abilità essenziali:
Saper identificare i dati rilevanti da analizzare, il che di per sé non è banale.
Saper interpretare correttamente tali dati.
Saper prendere decisioni appropriate sulla base dei dati analizzati.

Molte aziende affermano di essere orientate ai dati solo perché danno un’occhiata occasionale alle analisi, ma in realtà non adottano davvero un approccio guidato dai dati nelle loro scelte e strategie. 

secondo.

CONSIDERIAMO Il marketing e il prodotto come due facce della stessa medaglia, non più come attività separate, lavoriamo su un prodotto e poi ci preoccupiamo del marketing, senza separare le due attività. 

terzo.

Il terzo fondamento del growth hacking è senza dubbio l’aspetto della sperimentazione, caratteristica principale di questa disciplina e metodologia. Fondamentalmente, significa fare test, tutto qui. 
Mettere in discussione qualsiasi cosa, ammettendo filosoficamente di non sapere nulla e procedendo a testare qualsiasi cosa. 

quarto.

Il quarto pilastro del growth hacking è il fatto che è basato su cicli iterativi che si ripetono continuamente. Per chi è familiare con metodologie come Agile nello sviluppo o con l’in-startup nel mondo delle start-up, non è altro che un loop continuo di sperimentazione. All’interno di questo loop ci sono quattro fasi: l’analisi e la raccolta di dati, l’ideazione e la pianificazione o prioritizzazione per capire cosa sperimentare prima, seguite dall’esecuzione vera e propria.
Dopo l’esecuzione si ritorna all’analisi.

quinto.

pilastro del growth hacking, è sicuramente il fatto che è un processo centrato sull’utente, che rimette l’utente al centro di tutto.
Parlare con gli utenti è fondamentale ed è anche una delle cose più economiche, semplici e immediate che le aziende possono fare. In realtà, non tutti lo fanno, anche se teoricamente dovrebbero. Parlando con gli utenti si imparano molte cose che poi influenzano il prodotto e il modo in cui viene comunicato.
Tra i cinque punti, questo è probabilmente il più importante. 

Quali sono le Stack utilizzate dai team Growth.

Questi software as a service, dal considerevole costo d’utilizzo sono tutti in dotazione al nostro team, piattaforme  adottate in pianta stabile dalla nostra azienda per permettere all’utente finale di non subire “fuori budget” dovuti all’abbonamento di questi Service Software, e comunque incentrati tutti in un’unica dashboard in modo da permettere in tempo reale di monitorare ogni Azione, Risultato, Variazione e Implementazione rivolti alla centralizzazione di tutti i dati derivanti dalla sperimentazione del progetto che sia una Startup, un’incremento di pubblico di business esistenti, vendite e promozioni in caso di shop sia fisici che online etc..

Project Management (Jira, Trello, Asana, ecc.)
Metrics Dashboard (Google Data Studio, Tableau, ecc.)
Marketing Automation (Salesforce, Hubspot, ecc.)
Customer Experience Analytics (Hotjar, ecc.)
A/B Test (Optimizely, Google Optimize, ecc.)
Behavioral Data Tools (Mixpanel, Amplitude, ecc.)
Event Tracking (Segment, Periscope, ecc.)

Team di Growth Hackers al tuo servizio.

Growth Manager: persona di riferimento, il tuo problem solving dedicato. Contatto diretto.
a seguire:  1 Product Manager Product
/ 1 Brand Marketing Manager1 Data Analyst Team (web, mobile) – Product Design 

La mission di tutto il Team sperimentare direttamente a contatto con i clienti e stendendo dati di riferimento sui quali eseguire i primi processi di contatto ed alcune volte di diretta conversione, seguendo un processo di test e apprendimento che  permette rapidamente di
capire quali sono le prime roadmap da seguire. Si “LE” Roadmap. Nessuno agisce in monocanale. MAI

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